Mutui prima casa per disoccupati: è possibile? Come fare per ottenerlo

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Per chi ha una situazione lavorativa precaria, allo stato delle cose attuali è davvero difficile ottenere un mutuo prima casa. In tal senso la soluzione migliore è rappresentata dai prestiti anche se questi non andranno bene per l’acquisto di un immobile.

Le percentuali attuali di disoccupazione di attestano intorno al 10 % della popolazione anche se tra i giovani questa percentuale sale addirittura al 30 %.

È bene quindi conoscere quali sono gli enti e le banche che offrono mutui anche per chi è disoccupato ma soprattutto quali sono i migliori anche per chi non può dare garanzie alle banche. Vediamo come sarà quindi possibile realizzare il sogno della prima casa per tutti.

Mutui Prima Casa Disoccupati: come fare

Ecco quindi come procedere anche se non si dispone di una busta paga oppure di un posto fisso o un reddito da portare in garanzia. Le strade percorribili in questi casi sono le seguenti:

  • Mutuo prima casa per disoccupati
  • Mutuo per disoccupati con garante

Eccoli quindi spiegati nel dettaglio.

Il mutuo per l’acquisto della prima casa per i soggetti disoccupati

Questo mutuo prima casa è a tutti gli effetti un prestito finalizzato all’acquisto di un immobile. La somma di denaro ottenuta quindi non potrà essere investita per altri scopi. Tale somma,  concessa dalla banca, non coprirà tutto il costo della casa ma solo il 70% (valore stabilito da un perito).

Questo mutuo si avvale di alcune agevolazioni fiscali. Oltretutto una piccola parte degli interessi riguardanti le tasse può essere detratta. La sua durata massima è di 30 anni e l’unica garanzia richiesta dall’istituto di credito è un’ipoteca su un altro immobile.

È stata inoltre introdotta la possibilità di usufruire di tassi ridotti per le giovani coppie con o senza figli (massimo 35 anni).

Molte banche, ma non tutte, concedono questo tipo di prestito per prima casa. In linea di massima (ma questi valori possono variare) si tratta di prestiti che andranno da un minimo 30.000 € massimo 200000 € euro e, come detto,  non è richiesta una garanzia reddituale.

Restituzione del mutuo prima casa per disoccupati e vincoli

Il mutuo prima casa di questo tipo potrà essere restituito mediante rate in una tempistica  non superiore ai 30 anni. Se si desidera avere maggiori informazioni, che in un articolo per motivi di spazio non possono essere fornite, è bene recarsi in banca per un preventivo o rivolgersi ad un professionista del settore (il cosiddetto broker)

Esiste anche un vincolo da seguire. La superficie massima della casa che si andrà ad acquistare non potrà superare i 90 mq.

Garanzie richieste e requisiti per mutuo prima casa

Anche questa tipologia di mutuo può essere chiesto dalle coppie giovani (max 35 anni) per l’acquisto della loro prima casa ma che non dispongono di un lavoro fisso.

Verrà garantita la cessione del denaro fino al 70% del valore totale dell’abitazione da acquistare (sempre previa valutazione di un perito). La differenza con chi ha un lavoro fisso sta nel fatto che questi potranno richiedere un mutuo pari all’80% del valore dell’abitazione.

Si potrà altresì scegliere tra un tasso di interesse fisso che garantisce il pagamento di rate tutte identiche dall’inizio alla fine del contratto. In alternativa si potrà optare per un tasso variabile con tutti i rischi e i vantaggi che ne conseguono.

Risulta fondamentale per avere una risposta positiva dalla banca, che il richiedente del mutuo che non potrà ovviamente dare delle garanzie, ponga una forma di ipoteca su un altro immobile.

In alternativa sarebbe ottimo anche un bene o un immobile che funga da rendita fissa, come ad esempio un negozio in affitto.

Mutuo prima casa per disoccupati: la figura del garante o coobbligato

Queste due figure possono essere la soluzione ideale se di vuole avere la cifra richiesta senza problemi. La loro funzione è la stessa ovvero quella di dare una garanzia alla banca per intervenire nel malaugurato caso di insolvenza da parte del titolare del mutuo.

La differenza tra i due però sta nel fatto che il coobbligato deve intervenire nell’immediato per pagare gli insoluti. Il garante per contro dovrà rispondere esclusivamente dopo il procedimento di mora da parte del creditore ovvero dell’istituto di credito che ha concesso il prestito.

Il garante in linea di massima può essere chiunque da un parente ad un amico oppure ad un socio. Il Coobbligato invece è il più delle volte è il coniuge che avrà le stesse identiche responsabilità del titolare del mutuo. Ergo, quando uno dei due non potrà pagare le rate, l’altro dovrà intervenire nell’immediato.

Cosa rischia il Garante

Il garante, anche detto fideiussore, entra in gioco nel caso in cui la banca non riceva il pagamento delle rate del suddetto mutuo. L’istituto quindi procederà ad inviare una lettera di morosità sia al titolare, sia al garante. A questo punto se il fideiussore non coprirà i debiti, la banca sarà autorizzata a procedere con il pignoramento dei beni di entrambe le parti.

In parole povere l’istituto di credito può  ipotecare la casa del garante e metterla in vendita. Queste vendite avvengono tramite le cosiddette aste giudiziarie. Potrà altresì pignorare il conto in banca o lo stipendio dei garante. In linea di massima l’istituto di credito potrà rivalersi in tutte le maniere comunque descritte sul contratto stipulato tra le tre parti in causa.

Il  fideiussore per così dire, potrà dormire sonni tranquilli solo quando si concluderà il contratto oppure ovviamente, con l’estinzione del debito.

Brutto a sottolinearsi ma in caso di scomparsa prematura del fideiussore il contratto rimane valido e tutte le condizioni su esso riportate, verranno trasmesse agli eredi.

Mutuo prima casa disoccupati: conclusioni

In conclusione anche se questa può sembrare una grande opportunità, è comunque un campo minato sia per il richiedente del mutuo che per il suo garante. È richiesta quindi in tal senso attenzione certosina per non correre il rischio di trovarsi in situazioni decisamente spinose.

La strada giusta da seguire è quella di informarsi il più possibile e di rivolgersi a più banche, Come accennato in precedenza, c’è anche la possibilità di affidarsi ad un professionista del settore che saprà esattamente come muoversi in questo ginepraio.

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