Mutui prima casa senza busta paga e con garante: tutto quello che c’è da sapere

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Per comprendere come si possa ottenere un mutuo senza busta paga in Italia è necessario fare una premessa sulle condizioni che mettono una di fronte all’altro il mondo del lavoro e le banche. Nella sostanza l’Italia continua ad avere un mercato del lavoro molto flessibile. Si consideri che l’80 per cento dei nuovi contratti siglati dai giovani sono tutti a tempo determinato.

Ma il sistema bancario davanti a questa situazione, che non sembra avere inversioni di tendenza, continua a a fare orecchie da mercante. Dunque se entrerete in un qualsiasi istituto bancario da soli col vostro contratto a tempo determinato le possibilità di ottenere un mutuo saranno pari a zero. A dire il vero le banche devono anche tutelare i propri investimenti e dunque va da sè che non concedano mutui a chi non fornisce le giuste garanzie di rimborso. Ed un contratto che sembra destinato a finire non le fornisce assolutamente.

Paradossalmente le cose dovrebbero andare peggio per chi la busta paga non la possiede proprio. In realtà non è così, perchè le due situazioni al fine di garantire un rimborso certo del finanziamento sono entrambe pericolose per l’istituto di credito.

La responsabilità del garante

Infatti la sorte del vostro mutuo non dipende affatto da voi, che abbiate una busta paga a tempo determinato o non abbiate proprio una busta paga. Ma dalle persone che vi circondano e dalla loro disponibilità economica e dalla loro volontà nel fornirvi un aiuto concreto nell’ottenere il mutuo. Infatti sarà a loro che la banca guarderà per ottenere quelle garanzie che voi non potete darle.

Intesterà a voi il mutuo e sarete voi a dover pagare le rate. Ma la responsabilità del pagamento nel caso in cui voi non possiate più sostenere questo peso sarà in carico al “garante”. Ovvero una persona che risponderà col proprio patrimonio personale del vostro finanziamento.

Oltre alla figura del garante sono idonei alla concessione del mutuo spesso e volentieri anche i beni personali che siano essi beni mobili, dunque beni come titoli, contanti, investimenti, conti correnti, assicurazioni, piuttosto che beni immobili, quindi case, terreni, proprietà. Tutto ciò affiancato ad una figura esterna che garantisca per voi, potrà far sì che la strada intrapresa per l’ottenimento del mutuo vada a buon fine. Ma vediamo nello specifico quali sono le figure alle quali la banca chiederà di garantire per voi.

Il garante

Nella sostanza il garante non è titolare del debito, il titolare siete voi, ma se voi non siete in grado di estinguere il finanziamento sarà il garante ad essere chiamato in causa e con tutti suoi beni mobili ed immobili. Dunque con i titoli di stato, assicurazioni, conti correnti, abitazioni e terreni.

Fate molta attenzione quando dovete garantire per qualcuno alla cifra del finanziamento, perchè questa con gli interessi potrebbe essere molto più alta di quella calcolata inizialmente solo sulla quota capitale.

E’ importante ricordare che la pensione o lo stipendio del garante, così come i suoi beni patrimoniali concorreranno interamente all’estinzione del debito in caso di insolvenza del mutuatario e che quindi, questi, devono essere sufficienti per coprire l’ammontare del mutuo.

Il cointestatario

Se volete il vostro mutuo prima casa ma siete in cerca di occupazione e quindi senza busta paga la banca vi chiederà di portare con voi un cointestatario, ovvero una persona che sarà disposta ad accollarsi con voi la titolarità del debito nei confronti dell’istituto di credito. Non occorre che questi sia anche titolare della metà dell’immobile per il quale il mutuo è stato richiesto. Sarà necessario solo che sia coobbligato all’estinzione del debito esattamente come voi.

Quest’ultimo, ovviamente dovrà avere le garanzie che voi non avete, dunque una busta paga o delle proprietà o una solidità economica. Occorre sottolineare che cointestatario del mutuo non significa che rispondete ciascuno della propria metà del finanziamento. Non esiste nessuna metà, siete entrambi responsabili al 100 per cento. In sostanza se non paga l’uno, pagherà l’altro.

La fideiussione

L’istituto di credito al fine di erogare il mutuo prima casa nei confronti di un soggetto privo di busta paga potrebbe potrebbe chiedervi una fideiussione. Ovvero una sorta di impegno formale, per il valore della cifra emessa a copertura del vostro finanziamento, che vi obbligherà nei confronti della banca. Voi sarete il fideiussore, ma certamente questo verrà chiesto anche a chi sarà vostro cointestatario. Nella sostanza è come aveste una preautorizzazione sui vostri beni mobili, per cui se non pagate le rate del mutuo in automatico a voi, oppure a chi si è impegnato per voi verrà sottratto il denaro oggetto della fideiussione.

L’ipoteca

Infine la banca potrebbe chiedere a te o al tuo cointestatario, nel caso in cui il reddito non sia sufficientemente alto (la rata non deve superare un terzo del reddito) di accendere una ipoteca su beni immobili come terreni, magazzini, negozi o capannoni. Questo a maggiore tutela del credito offerto, in modo da entrare nella disponibilità non solo del bene acquistato tramite mutuo ma anche di vostre ulteriori proprietà.

Il Fondo garanzia giovani prima casa

Potete provare a chiedere un mutuo al 100 per cento anche attraverso il Fondo governativo di garanzia per i giovani precari  istituito dal Governo, il quale si impegna a fare da garante per il 50% del mutuo, fermo restando tutte le altre garanzie per arrivare al 100 per cento.

Il Fondo rilascia garanzie nella misura massima del 50% della quota capitale. Vengono ammessi alla garanzia del Fondo tutti i mutui ipotecari erogati da banche o intermediari finanziari:

  • di ammontare non superiore a 250 mila euro
  • immobili adibiti ad abitazione principale non rientranti nella categorie catastali A1, A8 e A9 o con caratteristiche di lusso

Le banche si impegnano a non chiedere nessuna ulteriore garanzia oltre all’ipoteca sull’immobile.

Per accedere alla garanzia del Fondo non sono previsti limiti di reddito. Quando si viene ammessi al fondo di garanzia se ci sono un numero elevato di domande, la selezione avviene in base a dei criteri di priorità precisi:

  • nuclei familiari formatisi da almeno due anni, coniugati o conviventi, con uno dei componenti con età inferiore ai trentacinque anni;
  • un solo genitore con figli minorenni: una persona singola non coniugata, separata, divorziata o vedova con  un figlio minorenne;
  • giovani di età inferiore ai trentacinque anni con un rapporto di lavoro precario
  • conduttori di alloggi di case popolari.

Il Fondo viene gestito da Consap Spa, nel Decreto interministeriale del 31 luglio 2014. Con il Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’ABI, siglato l’8 settembre 2014, sono state sancite le condizioni di adesione all’iniziativa da parte delle banche e degli altri intermediari finanziari. L’elenco delle banche e degli intermediari finanziari è disponibile sul sito internet del gestore del fondo Consap.

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