Mutuo prima casa: come si calcolano gli interessi, cos’è il tasso di ingresso

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Da un po di tempo stai pensando di acquistare la tua prima casa e sei preparato all’idea di dover accendere un mutuo, fino a qui sembra tutto molto semplice.Approfondendo il discorso con l’intermediario, hai iniziato a sentire parlare di interessi e tasso di ingresso, ma cosa sono? e perché sono due importanti fattori da considerare quando ti accingi a stipulare un mutuo? Strada facendo cercheremo di capire a cosa serve e come si calcolano gli interessi sul mutuo prima casa e cos’è il tasso di ingresso.

Mutuo prima casa: definizione

Per prima cosa devi sapere che il mutuo prima casa è un contratto che viene stipulato tra il soggetto che richiede in prestito ad un intermediario (la banca) la somma necessaria all’acquisto della propria casa. Accettando le condizioni del mutuo si accettano anche gli interessi.

Cosa sono gli interessi e come si calcolano

Gli interessi sono somme aggiuntive di denaro da restituire all’intermediario che ci ha concesso il mutuo. Gli interessi sul mutuo sono interessi passivi e si calcolano sul capitale concesso in prestito, sono suddivisi in rate da restituire ogni mese insieme al rimborso del mutuo e per tutta la durata dello stesso.

Facciamo ora un esempio pratico di calcolo degli interessi sul mutuo prima casa.

Per stimare quanti interessi dovrai corrispondere alla banca durante la restituzione del mutuo, ti basta moltiplicare l’importo di ogni rata mensile per il numero totale di rate, dal risultato ottenuto bisogna sottrarre il capitale iniziale del mutuo ed ecco ottenuto il valore effettivo degli interessi. La formula per calcolare gli interessi è la seguente: CAPITALE x GIORNI x TASSO / 36500

Gli interessi hanno di regola un tasso annuale che può essere il 3%, 6%, 5% per sapere quanto versi un ogni rata ti basta fare ad esempio 6% (tasso di interesse) diviso 12 (mesi dell’anno).

Attenzione: puoi fare questo calcolo solo su un mutuo prima casa a tasso fisso, in quanto le rate sono ben definite. Non puoi farlo se accendi un mutuo prima casa a tasso variabile in quanto come dice il termine stesso l’importo di rata ed interessi cambia nel tempo.

Detrazioni sugli interessi

Se è vero che gli interessi incidono non poco sulla tua rata del mutuo è altresì vero che esiste la possibilità di detrarre il 19% degli stessi in fase di dichiarazione dei redditi. La detrazione da considerare ai fini IRPEF va inserita nel modello 730 del 2019 e riguarda gli interessi passivi sul mutuo versati nell’anno 2018, e si applica fino ad un massimo di 4000 euro.

Anche in questo caso la detrazione riguarda l’intestatario del mutuo, ma nel caso decidi di fare un acquisto congiunto con il coniuge entrambi avrete diritto alla detrazione degli interessi in relazione alla propria quota e per un massimo di 2000 euro.

Cos’è il tasso di ingresso

Il tasso di ingresso è il tasso di interessi che viene applicato inizialmente e rimane in vigore per un periodo di tempo limitato, allo scadere del quale verrà applicato il tasso definitivo detto “tasso a regime“.

Il tasso di ingresso si usa solitamente nell’accensione di un mutuo prima casa a tasso variabile, questo ti potrà far trovare di fronte ad un mutuo i cui interessi iniziali siano relativamente bassi, quello che devi tenere sotto controllo è il tasso a regime, vediamo ora da cosa è composto:

Il Tasso a Regime

Nel mutuo a tasso variabile il Tasso a Regime, si calcola facendo la somma tra Euribor e Spread.

  • L’Euribor è a sua volta il tasso al quale la banca sta pagando il denaro nel momento in cui tu apri un mutuo. E’ anche la parte che cambia con il passare del tempo.
  • Lo Spread è invece la parte di guadagno che avrà la banca man mano che restituirai le rate del mutuo ed una volta fissato non cambia quando le rate vengono rivalutate.

Quindi nel momento in cui ti propongono il tasso iniziale del tuo mutuo, tieni fortemente in considerazione il tasso di ingresso che come hai visto è ben diverso da quello indicato, ti faccio un esempio pratico: metti che il tasso di ingresso sia il 3% ed il tasso a regime sia formato come detto da Euribor + 1.50%(cioè lo spread fissato in quel momento dalla banca) il tasso a regime dipende dal valore dell’ Euribor nel momento in cui accendi il mutuo, facciamo finta che sia 2.65% alla fine facendo 2.65%+1.50% vedrai che il tasso a regime sarà non 4.15%, diverso quindi da quello di ingresso.

Ricapitolando, quando accendi un mutuo assicurati di sapere da dove derivano e come si calcolano gli interessi che restituisci di volta in volta con il rimborso delle rate. Fai attenzione al tasso di ingresso, che come abbiamo visto si applica solitamente ad un mutuo con tasso variabile e si differenzia dal tasso effettivo che è quello a regime.

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