Mutui prima casa e spread: cosa sapere, info, come si calcola

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Quando ci rechiamo in banca a chiedere il nostro mutuo prima casa sarebbe importante avere una minima dimestichezza con quelli che sono termini che vengono usati nel gergo finanziario ma che poi avranno una valenza reale su quello che andremo a pagare sugli interessi e sulla durata del mutuo prima casa.
Esistono molti termini possono sembrare poco significativi ma che in funzione di una oscillazione anche solo dello 0,1 per cento possono far cambiare la durata o l’importo del nostro mutuo. Dunque è fondamentale e necessario farci i conti, nel vero senso dell’espressione.

Cos’è lo spread?

Avrete certamente sentitoparlare dello spread, in moltissimi ambiti, non solo in quello bancario. Si sente questa parola negli ultimi tempi quasi tutti i giorni accendendo la televisione e guardando un Tg, oppure leggendo un quotidiano alla pagina di economia o politica. In questo caso lo spread è inteso come il differenziale che intercorre tra i titoli di stato del nostro Paese e quelli della Germania presa come pietra di paragone al fine della comparazione. In sostanza il numero che si esprime quando parliamo di spread non è altro che la differenza in termini matematici trai titoli tedeschi e quelli italiani, i quali, da ormai molti anni esprimono valori molto più alti, aumentando il differenziale.
Per il nostro Paese avere uno spread più alto non è affatto una cosa positiva perchè significa che andremo a pagare degli interessi molto più alti sul nostro debito pubblico.
Lo stesso identico concetto vale per la concezione di spread in banca quando richiediamo un mutuo.

Valenza dello spread alla richiesta del mutuo

Esattamente come per il paese Italia, anche noi quando sottoscriviamo un mutuo, se abbiamo uno spread con un valore maggiore andremo a pagare maggiori interessi e comporremo un tasso finito più oneroso.
In pratica lo spread non è altro che il marginale di guadagno che il nostro istituto di credito applica ad un dato prestito. In termini poveri dobbiamo immaginare che il tasso di interesse che si applica al nostro mutuo è composto da due parti che sommate compongono quello che in gergo si chiama tasso finito e che determinerà l’ammontare degli interessi che pagheremo.
Lo spread varia da banca a banca mentre il tasso che sia eurirs oppure euribor sarà sempre lo stesso a prescindere dalla banca nella quale vi recherete. Ora potete comprendere meglio l’importanza che ha per voi lo spread e l’oculatezza con la quale dovrete scegliere il vostro partner finanziario.

Lo spread nella pratica

Mettiamo il caso voi vi recaste in banca per scegliere il vostro mutui. Avete già valutato con l’istituto di credito i vostri requisiti patrimoniali e anche l’immobile è risultato privo di gravami. A questo punto dovrete scegliere il tipo di mutuo che meglio si conforma alle vostre esigenze. Se opterete per il tasso variabile vi legherete per il prosieguo del finanziamento all’Euribor (che rappresenta il tasso al quale le banche si prestano il denaro vicendevolmente e cambia valore ogni mese) se invece opterete per il tasso fisso allora sceglierete l’Eurirs (sempre un tasso di interscambio bancario ma che una volta sottoscritto resta tale per tutta la durata del mutuo). A questi tassi va aggiunto il costo del mutuo per la banca ovvero lo spread.

Un esempio pratico di applicazione dello spread

Facciamo un esempio concreto:

Il signor Rossi entra nella banca Y e volendo essere sicuro dell’importo della propria rata, non volendo, cioè, che l’importo della stessa possa aumentare nel tempo, opta per un tasso fisso. La banca Y formulerà per il sig. Rossi una proposta di mutuo che sara composta dall’Eurirs più lo spread che la banca applica nel mese di riferimento. Se il tasso Eurirs sta all’1,2 per cento e lo spread applicato dalla banca Y sta allo 0,8 per cento (costo molto basso) allora il tasso finito che sarà applicato al mutuo in questione sarà del 2 per cento.

Dunque quando entrate in banca è dovete valutare il tasso che vi si sta proponendo chiedete sempre a quanto ammonta lo spread perchè questo fa la differenza reale tra una banca e l’altra mentre i tassi eurirs e euribor non dipendono dall’istituto di credito ma dall’andamento dei mercati.
Fate molta attenzione perchè in questo periodo di tassi molto bassi le banche stanno facendo una discreta concorrenza sui mutui a colpi di spread, sarà quindi molto facile imbattervi in un a offerta molto conveniente rispetto ad un’altra meno allettante. Ora siete formati e informati sui meccanismi che si muovono attorno alla composizione dei tassi. Dunque buona scelta.

Conoscere i termini che gravano sul nostro mutuo

Otre allo spread è fondamentale conoscere altri due termini che possono incidere sull’entità del nostro mutuo: il taeg e il tasso Bce.
Il taeg detto anche isc (indicatore sintetico di costo) ci dice esattamente il costo effettivo del contratto di mutuo perchè si compone, oltre che dal tasso di interesse, anche di tutti gli altri costi che il mutuatario dovrà sostenere, ad esempio perizia, istruttoria, tasse.
Il tasso bce viene invece fissato dalla banca centrale nelle sue riunioni e spesso può essere utilizzato come tasso di riferimento per i mutui a tasso variabile al posto dell’euribor.

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