Cosa sapere prima di richiedere un mutuo prima casa alle banche

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Finalmente avete individuato l’immobile che è perfetto per voi. Quello che diventerà la vostra prima casa e come milioni di italiani vi accingete a chiedere un mutuo in banca per poter finanziare l’acquisto dell’immobile.

Ma prima di entrare in banca e chiedere un mutuo prima casa ci sono molte cose da sapere per evitare di avere in seguito brutte sorprese. Oppure per essere certi che la banca stessa non si rifiuti di finanziarvi.

La prima cosa che interessa agli istituti bancari al fine della concessione di un mutuo prima casa è la vostra solvibilità e capacità economico-finanziaria.

I requisiti immancabili per ottenere il mutuo

  • Uno degli elementi più importanti per accendere il mutuo per l’acquisto della prima casa è il reddito. Ogni banca valuta, in base alla situazione economica del richiedente, la fattibilità dell’investimento. Il parametro degli istituti concessionari è prima di tutto quello che certifica la presenza di un reddito fisso e continuato: il richiedente deve presentare il contratto di lavoro a tempo indeterminato.
  • Il soggetto richiedente deve esibire una ricca documentazione per acquistare un immobile con un mutuo. Uno degli strumenti più importanti è quello dato dal compromesso di vendita che è infatti obbligatorio in quanto sono indicate tutte le caratteristiche generali dell’immobile ed il prezzo.
  • Planimetria dell’abitazione, la copia dell’atto di acquisto dell’immobile, il modello 240 o 4 se l’immobile è pervenuto mediante successione. Il soggetto richiedente il mutuo dovrà esibire, inoltre, il certificato di nascita; il certificato di stato civile o di matrimonio; l’estratto di matrimonio con i dettagli patrimoniali; la sentenza del giudice qualora si trattasse di una persona separata o divorziata.

Cosa sapere prima di chiedere un mutuo

Ci sono molte cose da sapere prima di prendere un mutuo prima casa. Soprattutto è opportuno sapere di cosa parliamo quando ci riferiamo al contratto di mutuo e qual’è il percorso da seguire e le verifiche da fare.

  • Quando compro un immobile, devo essere sicuro della validità giuridica dell’acquisto e avere garanzie sulla possibilità di godere e disporre di quanto sto acquistando, per cui l’immobile in questione deve essere libero da oneri e vincoli di qualsiasi tipo. Pertanto, si dovranno effettuare i dovuti accertamenti presso le Conservatorie dei registri immobiliari, nonché presso le anagrafi comunali – se il venditore è sposato – al fine di verificare gli eventuali diritti del coniuge.
  • Presso le Conservatorie dei registri immobiliari si potranno eseguire i necessari accertamenti riguardo l’eventuale esistenza di eventuali ipoteche oppure se l’immobile non deriva da compravendita ma da donazione. In questo caso il legittimo erede del donante ha 20 anni di tempo per potersi opporre dalla data della donazione. Anche se la stessa è stata rivenduta. Potreste trovarvi dunque nel caso di dover pagare un mutuo senza avere più una casa.
  • Sempre per cautelarsi da possibili “sorprese”, occorre accertarsi all’anagrafe anche degli eventuali diritti del marito o della moglie del venditore sull’immobile in vendita stabiliti dal diritto familiare attualmente vigente – ed anche a questo di solito provvede il notaio (se il venditore è coniugato, è opportuno che il coniuge intervenga già nella stipula del contratto preliminare) – nonché di eventuali contratti di locazione di lunga durata.

Una volta che ci siamo accertati che l’immobile è libero da gravami, dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro stipulando un contratto di mutuo per l’acquisto di una prima casa.

Vediamo com’è composto il nostro mutuo

  • Il tasso d’interesse che viene applicato ad un mutuo è composto dal parametro di riferimento e dallo spread. Il parametro di riferimento è un tasso interbancario utilizzato nei Paesi della UE ed esprime il costo del capitale finanziario all’ingrosso. Per i tassi variabili può essere l’Euribor o il BCE, mentre per i mutui a tasso fisso è l’IRS. Per spread si intendono i costi extratasso che vanno alla banca.

Il tasso è variabile quando può modificare nel tempo in base al tasso iniziale, secondo l’andamento di uno o più parametri di indicizzazione fissati nel contratto.

Il tasso d’interesse fisso resta il medesimo per tutta la durata del mutuo, come l’importo delle singole rate.

Il tasso misto invece può passare da fisso a variabile (o viceversa) a scadenze e/o a condizioni stabilite nel contratto. Il contratto indica se questo passaggio dipende o meno dalla scelta del consumatore e secondo quali modalità la scelta può essere effettuata.

Il Tasso variabile entro limiti prefissati adotta una sorta di paracadute: in caso di forte salita dei tassi, l’importo da pagare non può superare un certo tetto prefissato, detto “cap”.

I costi da sostenere per il mutuo

Ai tassi va aggiunto il costo di vendita del mutuo da parte della banca, detto “spread” che va a completare la voce tasso. Ad esempio un tasso fisso al 2,50% potrà essere composto all’ 1,50% del tasso più 1% di spread.

Comunque occorre ricordare che per i mutui prima casa le tasse ammontano al 2% contro il 9% del mutuo senza agevolazione prima casa. Per il resto i costi sono simili.

Poi oltre alle voci di spesa da sostenere nei confronti della banca, come i costi per la stipula del contratto (istruttoria della pratica, assicurazione obbligatoria incendio e scoppio), il consumatore deve sostenere alcuni oneri relativi ai servizi prestati da soggetti terzi come: i corrispettivi previsti per il perito che valuta l’immobile, per il notaio, per l’eventuale intermediario finanziario qualora esistente, ed il costo dell’imposta sostitutiva.

Quando firmeremo il nostro contratto di mutuo?

In caso di valutazione positiva da parte della Banca, possono passare diversi giorni. In questo periodo di tempo il cliente si occuperà di consegnare i documenti richiesti, la banca procederà con la valutazione della situazione del cliente e la perizia dell’immobile. Solo a questo punto, se tutto avrà avuto esito positivo la banca invierà al notaio gli incartamenti per le ultime verifiche prima del rogito.

A quel punto si fisserà un appuntamento di raccordo tra il notaio, l’acquirente, il venditore  e la banca e si fisserà la data finale nella quale la casa attraverso la concessione del mutuo e la sottoscrizione del contratto di rogito diventerà di vostra proprietà.

Generalmente questo avviene presso lo studio notarile, ma non raramente le stipule si fanno direttamente in banca con la consegna dell’assegno circolare firmato dalla banca erogatrice direttamente nelle mani del venditore.

Ricordate che dopo aver ottenuto il vostro mutuo per la prima casa avrete sempre la possibilità di poter spostare senza spese un mutuo da una banca ad un’altra, che offre condizioni più vantaggiose in termini di spread, durata o per tipologia di tasso attraverso la surroga.

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