Mutui prima casa: cos’è il garante e come fare quando manca

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La figura del garante per i mutui prima casa è decisamente importante per il buon esito dell’iter che porta alla concessione di un prestito.

Parliamo quindi di una persona che, insieme al richiedente del mutuo, dovrà firmare la richiesta. Si renderà in tal modo disponibile nel caso di eventuali ritardi, a coprire i debiti e nel saldo delle rate di rimborso per il debito con la banca.

Ma quando è necessario averne uno e soprattutto come fare quando in sopracitato garante manca?

Chi è il garante per mutui prima casa

Il garante anche detto fideiussore, nel caso della richiesta di un mutuo prima casa, non è una persona che si impegna a far fronte alle rate di rimborso richiedente del mutuo nel caso in cui risultino delle insolvenze.

Le banche sono sempre alla ricerca di solide garanzie per tutelarsi, e la presenza di un garante è una delle più concrete. Questo avviene soprattutto quando il richiedente del mutuo è un giovane, con un lavoro precario o addirittura disoccupato.

Può essere un parente, prossimo o meno, ma anche un socio oppure un amico.

Quando è necessario un garante

L’acquisto di una casa è un bisogno fondamentale per tutti ma come si dice, mala tempora currunt e non tutti riusciranno, per vari motivi, a garantire alla banca le garanzie richieste per farsi prestare dei soldi.

In questi casi quindi il fideiussore, garantirà  personalmente il pagamento delle rate mensili nello sfortunato caso in cui il titolare del mutuo per la casa si trovasse in una situazione di difficoltà.

Mutui prima casa: situazioni in cui serve un garante

Nei mutui per la casa il garante potrà essere necessario in alcune situazione come specifiche come, ad esempio:

  • il richiedente non ha un lavoro fisso e stabile classico esempio nei giovani appena assunti o persone;
  • stipendio basso del richiedente, che a parere della banca non fornirebbe le garanzie per tutelarsi;
  • quando il richiedente troppo anziano, si avvicina all’età oltre la quale non sarebbe più possibile ottenere un mutuo circa 75 anni;
  • Il richiedente è disoccupato o inoccupato.

L’intervento di un garante quindi potrà far pendere l’ago della bilancia a favore del richiedente che, normalmente, avrebbe difficoltà ad ottenere un prestito per la prima casa.

Come fare se non si ha un garante

Purtroppo se la banca non ritiene idonei determinati soggetti le strade percorribili sono ben poche, soprattutto per quel che riguarda il mutuo prima casa.

Senza garanzie si potrà accedere solamente a prestiti personali o finalizzati ma che da un lato non consentono di avere cifre molto alte (75000 € massimo circa) ma soprattutto, le somme ottenute non potranno essere utilizzate per l’acquisto di un immobile.

Mutuo prima casa: cosa deve fare un garante

Il  fideiussore è chiamato a firmare il contratto del mutuo per la prima casa, accettando tutte le clausole come se fosse lui stesso il richiedente.

Deve quindi presentare tutta la documentazione richiesta dall’istituto di credito e accettare di intervenire economicamente nel caso di insolvenza. Dovrà altresì dichiararsi  conscio del fatto che gli potranno essere addebitati eventuali interessi di mora oltre che le  previste nel suddetto contratto.

4 Requisiti del garante per mutuo prima casa

Come detto le banche ricercano solide garanzie, quindi anche il garante per ovvi motivi, dovrà avere requisiti fi ferro in modo che il semaforo per l’approvazione diventi verde e convincere l’istituto di credito ad accettare la concessione di un mutuo.

Ecco le 4 caratteristiche del perfetto garante:

  1. Fascia di età: il garante deve avere un’età che rientri nei parametri del mutuo, quindi entro i 75 anni nella maggior parte dei casi. . Alcuni istituti di credito fanno delle eccezioni ed accettano persone che hanno fino a 85 anni. Fa eccezione il caso in cui il richiedente sia già anziano. In questo caso il garante è meglio che sia una persona giovane;
  2. Situazione patrimoniale: il fideiussore deve inoltre dimostrare di avere un patrimonio che gli permette di vivere in maniera agiata. Avere per esempio immobili di proprietà è un buon punto di partenza oltre al non aver nessun debito e non risultare un cattivo pagatore;
  3. Situazione del reddito del garante che deve ovviamente dimostrare di poter pagare, mensilmente, la rata stabilita dal mutuo. Questo dovrà risultare al netto delle sue spese abituali e di eventuali altri mutui o prestiti a suo carico. Richiamando il punto precedente quindi, il totale dello stipendio (o del reddito mensile) del fideiussore dovrà poter far fronte sia il suo tenore di vita sia la rata del mutuo del richiedente;
  4. Situazione lavorativa: anche il garante dovrà dimostrare che il reddito mensile dichiarato sarà costante e continuativo per tutta la durata del mutuo per la casa. Questo si traduce in un posto fisso a tempo indeterminato per i dipendenti o in un’azienda in attivo per almeno 12 mesi per gli imprenditori. Se un garante risulta essere pensionato i problemi non si pongono perché sono praticamente considerati affidabili in automatico, ovviamente sempre rispettando i punto 2 e 3.

Quindi, se il garante risponderà a questi 4 requisiti, sarà in linea di massima la garanzie migliore, ed il prestito potrà essere erogato senza particolari patemi d’animo.

Casi limite in cui in garante potrebbe non servire

Esistono alcune situazione in cui il garante è meglio che ci sia, ma che potrebbe non risultare indispensabile. Per fare una metafora, è un po’ come il lavoro del funambolo, sempre in precario equilibrio.

I casi in cui si potrebbe presentare questa situazione sono tre e riguardano il richiedente:

  1. Il reddito mensile del richiedente è accettabile ma il contratto non copre di poco, l’intera durata del mutuo per la prima casa perché a tempo determinato;
  2. Il lavoro fisso del richiedente ha uno stipendio leggermente sotto la soglia considerata nel limite di affidabilità;
  3. Per una questione d’età ma entro il limite. Se il richiedente è un perfetto candidato su quasi tutti i punti ma, al termine del contratto del mutuo, dovesse sforare di qualche mese massimo un anno, l’età mutuabile.

Questi tre punti precedenti si applicano anche come requisiti ai fideiussori che, in questi casi, verranno considerati papabili ma al limite dei requisiti richiesti. In parole povere sarà un po’ un terno al lotto.

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