Mutui prima casa: quale documentazione presentare?

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Per poter richiedere un mutuo ovviamente occorre rispettare una serie criteri legali – come ad esempio età e cittadinanza, poi ci sono dei criteri economici che riguardano invece l’affidabilità creditizia del richiedente e quindi le specifiche garanzie che questo può offrire a livello di debitore. Oltre a tutto ciò sarà sicuramente necessario anche fornire determinati documenti specifici a seconda della situazione.
Ad oggi ogni banca in realtà può effettivamente richiedere una serie di documenti specifici diversi rispetto alle altre. I documenti richiesti sono effettivamente diversi se chi richiede il mutuo è un lavoratore dipendente oppure un lavoratore autonomo o libero professionista.

Questa documentazione da presentare ha lo scopo di poter valutare la situazione reddituale e finanziaria del richiedente, ed in base alle diverse situazioni avremo effettivamente differenti proposte di mutuo.

Documenti generici richiesti a tutti i clienti

Tutti i clienti che richiedono un mutuo devono presentare i documenti anagrafici, quindi la propria carta di identità e codice fiscale, il certificato di nascita, e il certificato contestuale che riguarda la residenza e lo stato di famiglia. Nel caso in cui fosse presente sarà richiesto anche l’estratto dell’atto di matrimonio completo di tutte le annotazioni e anche delle convenzioni patrimoniali stipulate fra i coniugi. Inoltre bisogna presentare la sentenza di divorzio o separazione.

Per quanto riguarda i cittadini extracomunitari, è necessario presentare anche un valido permesso di soggiorno e dei garanti.

Per quanto riguarda le documentazioni reddituali bisogna ovviamente fare una differenza tra i lavoratori dipendenti e i liberi professionisti.

Documenti richiesti per lavoratori dipendenti

Lavoratori dipendenti
  1. Occorre presentare una copia del contratto lavorativo, in alternativa può bastare anche la dichiarazione del datore di lavoro dell’anzianità di servizio del dipendente. In questo ultimo caso serve una comunicazione formale con cui si dichiara l’effettività e la regolarità del rapporto di lavoro.
    Bisogna definire la tipologia di contratto in essere e anche l’orario delle prestazioni lavorative o i turni predisposti dall’azienda. Questa dichiarazione può essere scritta di pugno dal datore di lavoro oppure redatta tramite la compilazione di un modello preimpostato;
  2. Bisogna presentare l’originale dell’ultimo cedolino dello stipendio e una copia del modello CU (Certificazione Unica) o in alternativa del modello fiscale 730.
    Il modello CU o modello CUD (Certificato Unico Dipendente), rappresenta la certificazione che i datori di lavoro, oppure gli enti pensionistici e committenti di lavoro autonomo danno ai dipendenti, pensionati e lavoratori autonomi. Questo modello ha la finalità di certificare i redditi che i clienti hanno conseguito l’anno precedente dallo stipendio, dalla pensione o simili.
    In tale certificazione vengono compresi anche tutti i dati previdenziali, quindi anche i contributi trattenuti ai fini della pensione.
    Se sono previsti dei garanti per l’ottenimento del mutuo, anche i garanti dovranno presentare questi documenti.
  3. la presentazione del modello F24, è legato al pagamento di gran parte delle imposte, tasse e contributi ;
  4. Inoltre occorrerà una copia dell’ultimo estratto conto corrente del richiedente.

Documenti richiesti per lavoratori autonomi e liberi professionisti

Documenti lavoratori autonomi
  1. Sarà richiesta una copia del modello unico, ex modello 740. Questo modello rappresenta il modello relativo alla dichiarazione dei redditi che ci consente di mettere in luce tutti i ricavi ottenuti dalle varie fonti di guadagno;
  2. Va presentato l’estratto conto della Camera di Commercio Industria e Artigianato (CCIA);
  3. Infine dovremo presentare l’attestato di iscrizione all’albo cui appartengono se si tratta di professionisti.

Documenti sull’immobile

Quando andiamo a richiedere un mutuo per la prima casa oltre alla documentazione sul cliente dobbiamo portare con noi la specifica documentazione sull’immobile da acquistare.

Tra questi documenti dovremo andare a considerare in prima istanza una copia del compromesso che è stato fatto per quanto concerne la vendita. Questo contratto rappresenta il contratto preliminare in forza del quale nessuna delle due parti, acquirente e venditore, avrà più il diritto di recedere dal contratto di compravendita.

Per quanto riguarda la casa stessa dobbiamo munirci della planimetria specifica. La planimettia ci permette di capire le eventuali pertinenze legate all’immobile e quindi consente di fare un calcolo del valore dello stesso.
Inoltre dovrà trattarsi di un immobile che abbia un certificato di abitabilità, quindi il certificato che viene rilasciato dal Comune che attesta che l’immobile hai i requisiti e i parametri adatti per l’abitabilità.

L’altro documento importante che serve alle banche per concedere un mutuo è l’atto di provenienza dell’immobile, l’atto del suo ultimo acquisto.
Il problema arriva nel caso in cui il venditore dell’immobile l’avesse ottenuto attraverso una donazione occorre fare un discorso a parte più complesso e specifico.

Come già accennato quindi la tipologia di documentazione richiesta può effettivamente però variare da banca a banca. I documenti possono variare in genere anche a seconda del tipo di finanziamento che si richiede, del suo importo e dei parametri di reddito che ha presentato il richiedente.

Documenti e Autocertificazioni

Dopo il decreto legge n. 76/2020, convertito con Legge n.120/2020 (c.d. “Decreto Semplificazioni”) si prevede l’obbligo per la pubblica amministrazione di accettare l’autocertificazione da parte del cittadino. Con il Decreto Semplificazioni questo obbligo è esteso anche ai altri soggetti erogatori di servizi quindi ad esempio banche. Quindi le banche hanno l’obbligo preciso di applicare le misure di semplificazione documentale previste dal Testo Unico sulla documentazione amministrativa (D.P.R. n.445/2000). Ad esempio ci sono i dati tipicamente oggetto di certificazione ossia la residenza, stato di famiglia, stato libero, regime patrimoniale in base all’atto di matrimonio etc.

Per quanto riguarda essenzialmente i controlli sulle autocertificazioni, troviamo applicate nei confronti di questi soggetti (quindi banche e altri gestori di servizi di pubblica utilità) le disposizioni che sono state introdotte all’art. 71 del D.P.R. n.445/2000.
Il nuovo comma 1 prevede perciò che ci sia un’attenuazione dell’obbligo di controlli, che ora dev’essere proporzionato “al rischio e all’entità del beneficio”

Riassumendo
Dato che ci sono sostanzialmente moltissimi documenti da presentare spesso ci si può perdere tra le scartoffie, proprio per questo motivo è consigliato consultare il sito della banca.
Sul sito potrete trovare i moduli precisi con tutti i documenti richiesti e anche una serie di moduli prestampati per le autocertificazioni. In questo modo sarete sicuri di non sbagliare e potrete richiedere qualsiasi conferma in tempo reale.

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